giovedì 24 luglio 2008

In Italia è diventato prioritario il nucleare... e all'estero continuano gli incidenti nelle centrali esistenti con enormi danni per la nostra salute.

Ancora una fuga radioattiva in Francia, la terza in due settimane, stavolta con sirene che suonano, evacuazione e 100 contaminati che si sono visti fuoriuscire da un tubo che era nella centrale numero 4 - sempre a Tricastin - polvere arricchita di cobalto 58.
Come negli altri casi, le autorità francesi minimizzano.
Stavolta, anzi, le autorità della sicurezza nucleare - sentiti i responsabili di Edf, che gestiscono il sito che si trova a 200 chilometri dal confine italiano - hanno classificato l'incidente a livello 'zero' della scala che va fino a sette.
Mentre due settimane fa, la fuga di uranio dalla tubatura di Tricastin e il successivo incidente di giovedì scorso nella centrale di Romans-sur-Isere, non lontano, erano stati entrambi classificati di livello 1.
Contrariamente alla procedura, però, l'autorità di sicurezza nucleare pubblicherà domani un "parere" sull'incidente, e ciò è insolito rispetto alla norma: l'Authority diffonde i "pareri" soltanto a partire da incidenti di livello 1.
Gli operai sono "lievemente" contaminati e per Alain Peckre, direttore della centrale, si è trattato di "un episodio senza gravità".
Tutto è cominciato alle 9:30 di questa mattina, quando un gruppo di dipendenti che partecipava alla manutenzione del reattore 4 ha aperto un tubo all'interno dell'impianto ed è "uscita polvere radioattiva", secondo quanto riferito dallo stesso Peckre.
Immediatamente sono scattati gli allarmi e la conseguente evacuazione del sito, poi i dipendenti coinvolti, un centinaio, sono stati accompagnati in infermeria dopo che è scattata - per 97 di loro - la campanella che segnala la contaminazione.


Gli incidenti nelle centrali nucleari sono classificati su una scala da 0 (semplice guasto) a 7 (incidente molto grave).
Questa scala di misura è detta INES (International Nuclear Event Scale).
La classificazione degli incidenti non è facile.
Spesso gli incidenti minori sono stati coperti dal segreto militare o non comunicati al grande pubblico.
Elenchiamo i principali incidenti di cui si è avuta conferma ufficiale:

Kyshtym (Unione Sovietica 1957) - scala Ines 6.
Un bidone di rifiuti radioattivi prese fuoco ed esplose contaminando migliaia di Kmq di terreno. Furono esposte alle radiazioni circa 270.000 persone.

Sellafield (Gran Bretagna 1957) - scala Ines 5.
Un incendio nel reattore dove si produceva plutonio per scopi militari generò una nube radioattiva imponente. La nube attraversò l'intera Europa. Sono stati ufficializzati soltanto 300 morti per cause ricondotte all'incidente (malattie, leucemie, tumori) ma il dato potrebbe essere sottostimato.

Three Mile Island (Harrisburgh, Usa 1969) - scala Ines 5.
Il surriscaldamento del reattore provocò la parziale fusione del nucleo rilasciando nell'atmosfera gas radioattivi pari a 15000 terabequerel (TBq). In quella occasione vennero evacuate 3.500 persone.

Chernobyl (Unione Sovietica, 1986) - scala Ines 7.
L'incidente nucleare in assoluto più grave di cui si abbia notizia. Il surriscaldamento provocò la fusione del nucleo del reattore e l'esplosione del vapore radioattivo. Si levò al cielo una nube pari a 12.000.000 di TBq di materiale radioattivo disperso nell'aria (per avere un'entità del disastro confrontate questo valore con i 15.000 Tbq del precedente incidente nucleare registrato nel 1979 a Three Mile Island negli Usa). Circa 30 persone morirono immediatamente, altre 2.500 nel periodo successivo per malattie e cause tumorali. L'intera Europa fu esposta alla nube radioattiva e per milioni di cittadini europei aumentò il rischio di contrarre tumori e leucemia. Non esistono dati ufficiali sui decessi complessivi ricollegabili a Chernobyl dal 1986 ad oggi.

Tokaimura (Giappone, 1999) - scala Ines 4.
Un incidente in una fabbrica di combustibile nucleare attivò la reazione a catena incontrollata. Tre persone morirono all'istante mentre altre 400 furono esposte alle radiazioni.

Come già anticipato la lista non può considerarsi esaustiva. Molti incidenti non sono mai balzati in cronaca perchè coperti dal segreto militare. La lista "nera", quindi, si presume molto più lunga. Sulle conseguenze degli incidenti manca ancora oggi un dato ufficiale che consideri non solo le morti causate negli incidenti ma anche l'impatto sulla salute dei cittadini nel lungo periodo.

1 commento:

Marco Ramilli ha detto...

Per la precisione non e' proprio cosi...
Il nucleare e' sempre stato importante, non per noi italiani ma per tutti i cittadini del mondo. L'energia nucleare, statisticametne e' sia quella piu' pulita sia quella con il minor numero di incidenti.
Moreover, l' italia e' circondata da centrali nucleari e questo implica che non essendo in grado di automantenersi (dal pv energetico), l' acquista dalla francia e dagli altri stati confinanti, producendo un reddito a loro favorevole. Non dimentichiamo che se si guasta una centrale nucleare in uno stato europeo anche la nostra cara italia ne risentira. Quindi:
1) compriamo l ' energia da centrali elettriche adiacenti, ricorda che ogni anno il prezzo dell ' energia aumenta causa la forte inflazione e che l italia non e' proprio "ricchissima" ...
2) se una centrale elettrica adiacente si guasta le cause arrivano facilmente anche entro i nostri confini

Perche' mai non dovremo costruire centrali nucleari che oltre ad ammortizzarle in una decina di anni, ci permetteranno di risparmiare (diminuendo il costo specifico di energia, limitando l' inflazione ..)ed in piu' forniranno migliaia di posti di lavoro ?

Ricordiamo che gazie alla tecnologia attuale i rischi sono pressoche' nulli ..