mercoledì 16 luglio 2008

De Magistris

Il 14 Luglio scorso i giudici delle Sezioni Unite della Cassazione hanno dichiarato inammissibili, perchè presentati fuori dai termini, i ricorsi di De Magistris, rendendo esecutiva la sentenza della Sezione disciplinare del Csm che aveva deciso, a gennaio, la sanzione della censura ed il trasferimento di sede e di funzioni per il magistrato.

Luigi De Magistris dovrà lasciare Catanzaro ed il suo posto di pubblico ministero.

Il commento di De Magistris è stato: "sono orgoglioso e fiero di appartenere a quella magistratura che viene punita perchè fa il proprio dovere e porta ossequio alla costituzione repubblicana" e poi ha aggiunto: "spero di potere ottenere copia del provvedimento in modo da incorniciarlo nel mio ufficio insieme alla sentenza del Csm, in modo da spiegare a tutti quelli che me lo chiederanno che esistono due magistrature: una che lavora con sacrificio ed abnegazione, che pratica l'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e che non piega la schiena di fronte a niente; un'altra che punisce proprio quei magistrati che individuano le deviazioni criminali all'interno delle istituzioni, magistratura compresa, e che pagano un prezzo proprio per questo"

Tutto fatto alla luce del sole, davanti ad un paese fermo e codardo, si è concluso un altro esempio vergognoso di politik-giustizia.
Ora ci aspetta la riforma della giustizia del governo Berlusconi, cos'altro può accadere? Si può ancora cadere più in basso?

Intanto...
Il pubblico ministero della DDA di Catanzaro Marisa Manzini, che ha messo in ginocchio le cosche più potenti del vibonese, ha chiesto il trasferimento, dopo che le è stata dimezzata la scorta, nonostante le allarmanti segnalazioni dei carabinieri di Vibo Valentia, nel Maggio 2008, del rischio di attentati nei confronti del giudice: dalle intercettazioni delle conversazioni tra i maggiori esponenti delle ‘ndrine vibonesi, secondo i militari dell’arma, infatti, si desume chiaramente l’intento di programmare un attentato ai danni del magistrato.
Non solo le intercettazioni, ma anche minacce telefoniche e tipiche intimidazioni mafiose come il significato univoco di far rinvenire proiettili davanti al cancello della sua abitazione, mentre nei pressi della stessa da tempo si aggirano macchine sospette.
Il 3 Giugno scorso gli uomini della sua scorta avevano ricevuto disposizioni di elevare il grado di attenzione per i rischi imminenti che interessavano la sicurezza del magistrato. Ma il 17 Giugno il comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, su richiesta del Procuratore Generale di Catanzaro Enzo Iannelli (SEMPRE LUI!!), ha ridotto la scorta del magistrato da 3 uomini ad uno soltanto. Attualmente solo un agente si occupa di proteggere il pm Marisa Manzini.
Tutto il nostro appoggio deve andare in questo momento anche a MARISA MANZINI!

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