domenica 17 agosto 2008

Alfano ha le mani bucate (P.S. si fa presto a spendere con i soldi degli altri!)

Collaborazioni d'oro, Alfano spende 450mila euro all'anno.

Il Guardasigilli ha portato al Ministero gli amici siciliani di Forza Italia.

Quando Clemente Mastella era ministro della Giustizia, era stato accusato per l’uso disinvolto dei voli di Stato, con i quali andava a vedere il Gran premio di Formula 1 di Monza.
Il successore del leader dell’Udeur non spicca certamente per parsimonia.
L’attuale Guardasigilli, Angelino Alfano si è dimostrato di manica larga per quanto riguarda i suoi collaboratori, quasi tutti esponenti siciliani di Forza Italia, come il Ministro della Giustizia, che ne è coordinatore regionale.
Così, nel bilancio del dicastero di via Arenula, risultano oltre 100mila euro per Danila Subrianni, capo ufficio stampa del Ministro della Giustizia, e già portavoce dell’ex assessore regionale siciliano al Turismo.
Altri 82mila euro a testa a Baldassarre Di Giovanni, capo della segreteria di Alfano, e al suo segretario particolare, Giovannantonio Macchiarola, responsabile siciliano di Forza Italia Giovani.
Tutti estranei alla Pubblica amministrazione, ovvero di nomina “politica”, così come Alfredo D’Ambrosio (un ex dirigente beneventano di un istituto di patronato in pensione, eletto nel 2001 al Senato nel collegio di Isernia con Forza Italia, poi passato nel misto all’Udeur, da quì alla componente Indipendenti della Cdl, e rientrato poi nel partito di Mastella) che per 48mila euro annui ha accettato di far parte della Commissione valutazione dirigenti del Ministero.

D’Ambrosio ha passato una vita all’interno del sindacato, prima come vicepresidente del comitato provinciale Inps di Isernia, poi come consigliere di amministrazione dell'Istituto autonomo case popolari della medesima città, arrivando a ricoprire, alla metà degli anni ’70, l’incarico di segretario generale provinciale della Cisl.
Una carriera, quella di D’Ambrosio, trascorsa tra un incarico pubblico e l’altro. Infatti, l’ex senatore è stato consigliere di amministrazione dell'ente regionale di sviluppo agricolo Molise (ex Ersam), e presidente della Asl (la moglie è Rosanna è un’ex dipendente dell’Azienda sanitaria di Isernia) e della comunità montana di Agnone.
Poi, la passione per la politica (è stato componente della direzione provinciale della Democrazia cristiana) l’ha portato a scalare tutti i gradini della politica locale (Comune, Provincia e Regione) , prima di fare il grande salto a Roma.

Ai tre collaboratori della segreteria del Ministro vanno circa 23mila euro a testa.
Senza compenso il consigliere per le libere professioni Salvatore Mazzamuto, docente di diritto privato all’Università Roma 3, il consigliere economico e finanziario Luigi Giuliano (da non confondersi con l’omonimo noto boss di camorra di Forcella), e il consigliere per le tematiche sociali e della devianza Bartolomeo Romano, presidente del Polo universitario della provincia di Agrigento.
Ai tre consiglieri rimasti a bocca asciutta, a causa della stretta imposta alle spese dei Ministeri, non resta che consolarsi con i rimborsi spese per le attività svolte.
Anche il sottosegretario Maria Elisabetta Alberti Castellati (Pdl, quota Forza Italia), parlamentare di lungo corso (è entrata per la prima volta in Parlamento con gli azzurri nel 1994) ha contribuito, nel suo piccolo, a spendere un po’ di denaro pubblico.
Oltre 76mila euro all’anno per il segretario particolare Massimo Bindi (ne prendeva 91mila da capo dell’ufficio stampa di Francesco Storace, quando il fondatore de La Destra era governatore del Lazio), e 21mila per la collaboratrice della segreteria Marica Bindi (viene spontaneo domandarsi se i due non siano parenti).

Quasi, quasi, verrebbe da rimpiangere Mastella..... no stavo scherzando!

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